La ri-capitazione
Le immagini del taglio della testa di Medusa ci accompagnano fin da quando siamo piccole, il racconto della sua uccisione fa parte dell'epica degli eroi e in particolare di quelli pieni di astuzia ed accompagnati dalla fortuna. La donna libera, il mostro con la testa coperta di serpenti, colei il cui sguardo costringe a fermarsi, ad un'immobilità pietrificata, viene uccisa, il suo sangue raccolto come veleno e medicina, il suo potere rubato e posto a protezione dell'egida e del corpo di Atena e del mercato della città, il luogo in cui ogni cosa ha un prezzo.
Nella decapitazione di Medusa ogni donna vive la distruzione di una delle sue più potenti antenate e, con essa, alla eliminazione fisica di una delle più antiche divinità, il cui culto aveva attraversato i secoli e i millenni caratterizzando popoli e società eque, evolute e prospere, in tutto il mondo.
Approfondendo lo studio della sua figura è possibile trovare in sé il senso profondo e il motivo di "guarire" questa ferita oltre al modo di farlo nel proprio spazio sacro.
Un gruppo di donne ha scelto di rispondere all'appello di Marguerite Rigoglioso ad agire per fermare gli effetti di quel racconto nella storia ri-membrando Medusa, dandole corpo e voce, ri-capitandola e offrendo alle donne la possibilità di partecipare attivamente cucendo, punto per punto, la testa di Medusa al corpo. Abbiamo voluto farlo nelle piazze perché fosse visibile, perché la nuova onda della spiritualità delle donne abbia finalmente visibilità e legittimità, perché il mostrarsi con orgolio facesse parte del processo di guarigione.
Non siamo attrici, non siamo sacerdotesse, non siamo poetesse o scrittrici, siamo donne che condividono un cammino di ricerca spirituale e che hanno potuto sentire sulla pelle e nel cuore quanto le parole possano essere balsamo per le ferite, quanto possano essere ispirazione al cambiamento, quanto, in particolare, la parola del sacro agito possa unire oltre ogni differenza.
Questo non è il nostro lavoro ma è uno dei nostri modi di divertirci, riconoscere il sacro in noi e in ogni donna e dare senso al nostro percorso spirituale, qui ed ora.
Se vuoi che Las Medusas portino la ri-capitazione nella tua città o se vuoi diventare una de Las Medusas o creare un gruppo di Medusas dove vivi scrivi a [email protected]
Nella decapitazione di Medusa ogni donna vive la distruzione di una delle sue più potenti antenate e, con essa, alla eliminazione fisica di una delle più antiche divinità, il cui culto aveva attraversato i secoli e i millenni caratterizzando popoli e società eque, evolute e prospere, in tutto il mondo.
Approfondendo lo studio della sua figura è possibile trovare in sé il senso profondo e il motivo di "guarire" questa ferita oltre al modo di farlo nel proprio spazio sacro.
Un gruppo di donne ha scelto di rispondere all'appello di Marguerite Rigoglioso ad agire per fermare gli effetti di quel racconto nella storia ri-membrando Medusa, dandole corpo e voce, ri-capitandola e offrendo alle donne la possibilità di partecipare attivamente cucendo, punto per punto, la testa di Medusa al corpo. Abbiamo voluto farlo nelle piazze perché fosse visibile, perché la nuova onda della spiritualità delle donne abbia finalmente visibilità e legittimità, perché il mostrarsi con orgolio facesse parte del processo di guarigione.
Non siamo attrici, non siamo sacerdotesse, non siamo poetesse o scrittrici, siamo donne che condividono un cammino di ricerca spirituale e che hanno potuto sentire sulla pelle e nel cuore quanto le parole possano essere balsamo per le ferite, quanto possano essere ispirazione al cambiamento, quanto, in particolare, la parola del sacro agito possa unire oltre ogni differenza.
Questo non è il nostro lavoro ma è uno dei nostri modi di divertirci, riconoscere il sacro in noi e in ogni donna e dare senso al nostro percorso spirituale, qui ed ora.
Se vuoi che Las Medusas portino la ri-capitazione nella tua città o se vuoi diventare una de Las Medusas o creare un gruppo di Medusas dove vivi scrivi a [email protected]